Cara
concittadina, caro concittadino,
sono Francesca Dall’Aglio, ho 50 anni e sono
un’imprenditrice. Dal 2009 ho ricoperto la carica di assessore per due mandati al
Comune di Rubano, ora sono consigliere di maggioranza uscente.
Negli ultimi anni, nel gruppo di maggioranza, è stato sempre
più difficile qualsiasi confronto interno, impossibile manifestare il dissenso,
non solo mio, contro operazioni di discutibile interesse pubblico. Si sono quindi
prese importanti decisioni senza valutare in maniera accurata le conseguenze
sul territorio e le ricadute sui cittadini. E’ ormai evidente che si è esaurita la
decennale esperienza dell’attuale gruppo di maggioranza che, proprio grazie al
rispetto delle diverse sensibilità presenti, in passato è stata in grado di amministrare bene il territorio
cogliendone le esigenze. Bisogna avere
il coraggio di dirlo.
Per contro l’opposizione, pur potendo contare su un buon numero di consiglieri in un unico gruppo di minoranza, non ha dimostrato la capacità e la competenza
di portare un efficace dibattito in consiglio comunale e adempiere al suo ruolo
di controllo dell’operato dell’amministrazione. Eppure le scelte quantomeno
discutibili non mancavano.
In questo scenario, sento il dovere di mettermi in gioco in
prima persona candidandomi a Sindaco di questa città, mettendo a disposizione
la mia passione per la politica e la mia esperienza amministrativa, per
costruire il futuro di Rubano, ma con stile diverso rispetto all’attuale
amministrazione che agisce con decisioni calate dall’alto e senza alcun reale confronto.
Io sono pronta all’ascolto per arrivare a scelte che si costruiscano dal basso,
con i cittadini al centro, perché a Rubano serve una visione ed una
programmazione condivisa, strategica e trasparente.
Insieme ad un
gruppo di persone in grado di accogliere idee e sensibilità diverse, stiamo
lavorando alla costruzione di una nuova era per la nostra Rubano, che da
decenni attende almeno di poter davvero scegliere tra alternative politiche e
programmi amministrativi di qualità, superando i tradizionali blocchi di destra
e sinistra che da tempo, anche sul territorio, stanno mostrando grossi limiti.
Bisogna
cominciare a pensare FUORI DAGLI SCHEMI
